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ANCHE UNA CONCHIGLIA MACCHIATA DAL CATRAME RITROVATA ALL’ALTRO CAPO DEL MONDO NELLA MOSTRA SENSORIALE AL MUSEO “MALAKOS”

CITTÀ DI CASTELLO – Una conchiglia macchiata dal catrame ritrovata nel mare della Terra del Fuoco oltre mezzo secolo fa, in vetrina accanto ad altri oggetti in plastica, bottiglie, accendini, contenitori e rifiuti simbolo dell’inquinamento ambientale, ora più che mai di stretta attualità.

Curiosando fra le meraviglie della natura, custodite in appositi mobili in legno lungo il percorso sensoriale di “Sensory Exhibition”, mostra unica in Italia inaugurata di recente nel polo scientifico museale “Malakos” di Città di Castello (la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600.0000 esemplari catalogati), il visitatore può fermarsi a riflettere di fronte a quest’originale sezione a tema della prestigiosa rassegna.

Quella macchia di catrame sulla conchiglia certifica l’involuzione ambientale e lo stato di salute dei mari, già minacciato dall’incuria dell’uomo oltre mezzo secolo fa ed oggi a serio rischio di ulteriore peggioramento.

“Era il novembre 1970 – spiega il prof. Gianluigi Bini, biologo, malacologo di fama mondiale, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, che ha raccolto e studiato circa 15.000 specie diverse provenienti da ogni angolo del mondo e fondato nel 2005 il museo Malakos – ed ero solo un ragazzo di 19 anni con la voglia di scoprire il mondo quando partecipai assieme ad altri studenti universitari ad una spedizione nella Terra del Fuoco. Lo ricordo come fosse ora. La prima mattina ad Ushuaia, allora solo una piccola città di pesca, mi fiondai subito in riva al mare saltellando sulla battigia ciottolosa, in cerca delle prime conchiglie che avrei potuto raccogliere. Ce n’erano centinaia, ma la maggior parte tutte insozzate dal catrame. Era la prima volta che mi trovavo di fronte ad uno spettacolo avvilente e purtroppo, da quel giorno in poi, di brutte esperienze simili ne ho avute tante. Raccolsi le poche non contaminate da quella peste nera ma ne presi anche una insozzata, perché anche quella doveva far parte dei miei ricordi. Oggi, dopo tanti anni, me la ritrovo ancora in mano: da una parte riaffiorano i meravigliosi ricordi di gioventù ma dall’altra, ora che sono diventato bisnonno, penso con infinita tristezza al mondo che lascerò ai miei nipoti, con il rammarico di non aver potuto fare nulla di concreto per migliorarlo”. “Sensory Exhibition” (la prima mostra sensoriale permanente) intende dunque lanciare un messaggio attuale ed eloquente sullo stato di salute dell’ambiente e dei mari sempre più compressi dalla presenza di rifiuti e plastiche che mettono a rischio tutto l’habitat degli esseri viventi presenti. Un motivo in più per visitarla.

 

 

LA SCHEDA

MUSEO MALAKOS

Il museo Malakos (gestito da Malakos Odv) è la collezione privata di conchiglie più grande d’Europa, con circa 600.000 esemplari catalogati. Il museo, ospitato negli spazi di Villa Capelletti, è il frutto del lavoro decennale del biologo Gianluigi Bini, fiorentino di nascita ma tifernate d’adozione, naturalista, biologo marino, malacologo di fama mondiale che ha fondato e visto crescere anno dopo anno quest’autentico museo delle meraviglie.  Ha raccolto e studiato circa 15.000 specie diverse, provenienti da ogni angolo del mondo, dal Polo Nord al Mare Adriatico.

Il prof. Bigi opera in stretta collaborazione con le dott.sse Debora Nucci (direttrice operativa del museo e responsabile del settore educazione ambientale) e Beatrice Santucci (da oltre un anno impegnata nella ricerca).

Il Museo Malakos, divenuto recentemente punto di riferimento di studi e progetti unici del “Museum national d’Histoire naturelle (MNHN)” di Parigi diretto dal prof. Philippe Bouchet (uno dei massimi esperti del settore), è ubicato a piano terra di Villa Capelletti, nel complesso del Centro delle tradizioni popolari “Livio Dalla Ragione”: si compone di 40 teche e quasi 3000 esemplari, disposti come un viaggio esplorativo del mondo attraverso le conchiglie di tutti i mari.

Il polo scientifico Museo malacologico “Malakos” è aperto al pubblico dal martedì al venerdì con orario 10-12,30 e 15-17 (nei week-end e nei festivi l’apertura è fino alle 18). Chiuso il lunedì, il 25 dicembre e il 1° gennaio.

Info: tel. 349/5823613 – 075/8552119 – info@malakos.it

www.malakos.it

FB e IG: museo malakos.

Il Museo è su Google Arts and Culture ed è possibile fruire di foto ad alta risoluzione dei fotografi Anna Fabrizi ed Enrico Milanesi.

Google Arts ad Culture: Museo malakos.

ANCHE UNA CONCHIGLIA MACCHIATA DAL CATRAME RITROVATA ALL’ALTRO CAPO DEL MONDO NELLA MOSTRA SENSORIALE AL MUSEO “MALAKOS”

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