CARCERI E RIABILITAZIONE – PRESENTATO IN PROVINCIA IL VOLUME “QUANDO IL PIANTO È UN CANTO”
PERUGIA – “Quando il pianto è un canto” è destinata a non rimanere un’esperienza isolata.
La raccolta poetica, frutto di un eccezionale lavoro introspettivo effettuato da recluse e reclusi degli Istituti penitenziari di Perugia e Spoleto, visto il suo alto valore sociale farà da apripista per la creazione di una nuova sezione speciale del Premio letterario “Città di Castello” riservata a tutti i penitenziari italiani, dal titolo “Destinazione altrove – La scrittura come esplorazione di mondi senza tempo”.
La notizia è stata data giovedì 5 ottobre in occasione della presentazione, nella sala del Consiglio della Provincia di Perugia, del volumetto pubblicato su iniziativa dell’Associazione culturale “Tracciati Virtuali” e della casa editrice “LuoghInteriori”.
“Quando il pianto è un canto” è il risultato del fortunato progetto promosso dalla curatrice Francesca Gosti, che, affiancata dall’associazione “Nel nome del rispetto”, ha ideato un corso di scrittura creativa nei due penitenziari umbri,
La silloge, che è stata premiata dalla giuria del Premio letterario “Città di Castello”, è stata finanziata dall’associazione “Tracciati Virtuali” e dalla casa editrice tifernate “LuoghInteriori” ed i proventi della vendita verranno utilizzati per arricchire ed integrare il fondo dei volumi all’interno delle due case di reclusione.
A credere fermamente nel progetto, che si sposa con gli obiettivi di reinserimento e rieducazione dei detenuti, è stato tra gli altri il senatore Walter Verini (Segretario 2^ Commissione permanente Giustizia del Senato) presente alla presentazione: “In accordo con l’editore Antonio Vella – ha riferito Verini – abbiamo pensato di strutturare questo progetto, istituendo una sezione del Premio letterario “Città di Castello” dedicata a tutti i detenuti d’Italia. L’idea è già stata accolta favorevolmente dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria. Mi auguro poi che prima possibile vengano prese decisioni sul Provveditorato per le carceri: è necessario e urgente che si ripristini il Provveditorato regionale in Umbria come nelle altre regioni, per avere una struttura vicina agli Istituti in grado di rispondere al meglio, ogni giorno, alle esigenze di Capanne, Terni, Spoleto ed Orvieto. Confidiamo che quest’esigenza possa venire accolta”.
Tornando a “Quando il pianto è un canto”, la consigliera delegata della Provincia di Perugia Erika Borghesi l’ha definito un “progetto nel progetto”. Nel suo saluto, la stessa ha rivolto parole di gratitudine verso tutti i soggetti “che in maniera instancabile e con grande passione hanno condotto quest’attività nei due penitenziari”. “Il progetto – ha sostenuto – ha portato ad una grande produzione letteraria con risultati di notevole spessore. La scrittura creativa riesce a scavare interiormente e dà modo ai reclusi di riacquisire una consapevolezza e l’auspicio di poter riprendere il proprio percorso di vita. Va seminato il seme del rispetto ed in questo senso rivolgo un pensiero particolare all’omonima associazione. Le istituzioni hanno il dovere di agire affinché la dignità delle persone non venga umiliata in alcuna situazione”.
Un pensiero, quest’ultimo, condiviso anche dall’assessore alla cultura del Comune di Città di Castello Michela Botteghi, secondo la quale “la riabilitazione di un condannato deve partire da un lavoro sulla sua stessa dignità”.
Il vicepresidente dell’Assemblea legislativa dell’Umbria Michele Bettarelli, dal canto suo, ha assicurato l’impegno a sollecitare la Giunta regionale a sostenere questa lodevole iniziativa.
Alla presentazione del volume hanno preso parte anche la direttrice del Penitenziario di Perugia Capanne Antonella Grella, il presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia Carlo Orlando, l’avv. Alessandro Ricci del Foro di Perugia, la presidente dell’associazione “Nel nome del rispetto” Maria Cristina Zenobi e la curatrice della stessa pubblicazione Francesca Gosti.
