INAUGURATO IL CAMPO D’ADDESTRAMENTO PER UNITÀ CINOFILE PER LA RICERCA IN SUPERFICIE – L’INIZIATIVA È DEL GRUPPO COMUNALE DI PROTEZIONE CIVILE DI CITTÀ DI CASTELLO
CITTÀ DI CASTELLO – “Oggi si conclude felicemente quella che per tutti noi volontari era una difficile scommessa da vincere, ovvero creare una squadra di volontari cinofili e dare loro un’area in cui addestrarsi assieme ai loro meravigliosi compagni: i cani da ricerca. Non avremmo potuto raggiungere l’obiettivo senza la collaborazione del Comune di Città di Castello, che è stato veramente sensibile nel comprendere le nostre aspirazioni. Il ringraziamento va esteso a tutti i nostri volontari ed ai nostri amici che a vario titolo hanno contribuito a realizzare quest’opera, che potrà essere utilizzata da tutti i gruppi di volontariato del comprensorio. L’esercitazione che abbiamo organizzato assieme agli altri gruppi di volontariato dell’Alta Valle del Tevere è lo spartiacque con il cupo periodo della pandemia in cui il lavoro dei nostri volontari è sempre stato condizionato dalle giuste restrizioni. Ieri e oggi finalmente ci siamo ritrovati assieme per condividere esperienze e formazione tecnica su vari scenari di emergenze che simuleremo in vari luoghi. La Cittadella dell’Emergenza in Via Angelini è stata il fulcro di quest’attività: nella giornata di sabato 7 maggio, coordinato dal COC del Comune di Città di Castello tramite il responsabile Francesco Nocchi, è stato allestito un campo, una piccola tendopoli capace di ospitare oltre 100 persone per lo svolgimento di alcune interessanti esercitazioni”:
Questo quanto dichiarato da Sandro Busatti (presidente del Gruppo comunale di protezione civile di Città di Castello) nella mattinata di domenica 8 maggio, subito dopo il taglio del nastro del “Campo d’addestramento per unità cinofile per la ricerca in superficie”, il primo di questo genere che viene realizzato in Altotevere.
Alla cerimonia erano presenti autorità istituzionali (l’on. Catia Polidori, i consiglieri regionali Michele Bettarelli e Valerio Mancini) e militari, oltre ad Ivo Fucelli (responsabile Ufficio Protezione e difesa civile della Prefettura di Perugia) a cui sono stati consegnati una targa ed un volume sulla storia e sull’arte di Città di Castello quale gesto di riconoscenza per l’attività svolta sempre a stretto contatto con i Comuni e le associazioni locali: sono intervenuti anche il dott. Giovanni Giorgi (responsabile Servizio Veterinario dell’Usl Umbria 1) e Massimo Mancinelli (responsabile operativo del Nucleo Cinofilo Umbria dei Vigili del Fuoco).
Il campo sarà aperto a tutte le associazioni di volontariato di protezione civile che ne faranno richiesta.
“Quella odierna – ha detto l’assessore comunale alla protezione civile Benedetta Calagreti – è una bella giornata all’insegna della solidarietà, dell’associazionismo e di progetti innovativi che vedono protagonista la protezione civile con suoi volontari insieme a cani straordinari, per un lavoro in stretta sinergia con i livelli istituzionali locali, regionali e nazionali, con le forze dell’ordine e con i Vigili del Fuoco”.
Prima del via libera alle spettacolari esercitazioni dei cani con i loro conduttori si è svolto un toccante momento con l’alzabandiera e l’inno di Mameli eseguito alla perfezione dal maestro Fabio Battistelli con il suo clarinetto.
I veri protagonisti della giornata sono stati proprio i cani, vere e proprie star a quattro zampe del soccorso, che si sono esibiti nel campo d’addestramento: la spettacolare dimostrazione è stata preceduta da due distinte esercitazioni di ricerca simulata di persone disperse in località Pozio (Fontecchio) e lungo le sponde del fiume Tevere. Nel recinto verde disseminato di ostacoli, il pastore australiano Wily guidato dalla volontaria Valeria Panunzi (47enne di Pietralunga che lavora nel servizio di sicurezza ed addestratrice cinofila coordinatrice del gruppo con una significativa esperienza), il pitbull Nina” con Elisa Monaco (38enne di Città di Castello coordinatrice in una Rsa) ed il labrador Ghianda con Elena Tiezzi (29 anni originaria di Siena ma residente a Città di Castello), hanno dato sfoggio del loro miglior repertorio sotto lo sguardo vigile ed esperto di Dario Pazzaglia (istruttore Unità cinofile da soccorso e componente del Club “Mattei” di Fano). A loro si sono affiancate anche altre due unità cinofile di Umbertide e Deruta.
“I cani – spiegano Valeria Panunzi ed Elisa Monaco, ricordando prima di tutto la bella storia di amicizia e passione per quest’attività che si è instaurata fra loro – sono addestrati a ricercare a scovo qualsiasi persona si trovi in una zona indicata, presumibilmente in difficoltà: una volta che questa è stata trovata, il cane segnala il ritrovamento abbaiando, restando vicino al disperso in modo da poter indicare con precisione al conduttore dove essa si trova. Grazie al nostro istruttore Dario Pazzaglia ed a tanto lavoro abbiamo ottenuto il brevetto con la qualifica di “Unità cinofila da soccorso operativa di superficie a livello nazionale e regionale” ed ora eccoci qui, grazie alla disponibilità ed accoglienza di Sandro Busatti, presidente del Gruppo Comunale di Protezione Civile di Città di Castello. Nella vita siamo donne come tutte le altre, che vivono fra famiglia e lavoro con i loro cani sul divano. Ogni volta che ci addestriamo con i cani, anche nei giorni festivi, con vento, pioggia, neve e caldo torrido, per noi è sempre fantastico: un sogno che si avvera e oggi lo è ancora di più”. Fra i progetti futuri, il gruppo delle volontarie del soccorso punta ad allargare la squadra aumentando le potenzialità di unità cinofile grazie anche al nuovo campo che è stato inaugurato domenica per svolgere iniziative congiunte con altri gruppi di volontariato, manifestazioni, stage formativi, sessioni didattiche anche nelle scuole mirate a sensibilizzare più persone possibili ed avvicinarle a questo mondo. Ci sono razze maggiormente predisposte al lavoro collaborativo con l’uomo, ma ogni cane può fare quest’attività: cani di razza o meticci non vi sono preclusioni, tranne per quelli con possibili difficoltà respiratorie causate dalla canna nasale troppo corta.
“La cosa più difficile – concludono – è stata quella di dimostrare che i pitbull sono cani fantastici capaci di fare tanto e che non esistono cani cattivi come qualcuno pensa, ma solo padroni sbagliati”.
