UMBERTIDE RENDE OMAGGIO AL GENIO DI ADRIANO BOTTACCIOLI, DAL 13 NOVEMBRE ALL’8 GENNAIO ALLA ROCCA LA MOSTRA “LA FRATTA DI ADRIANO”
UMBERTIDE – Ci sono persone che lasciano un segno profondo nei luoghi dove vivono e nel cuore delle persone che incontrano, ed una di queste certamente è stata Adriano Bottaccioli. Negli anni la città ha accumulato un grande debito di riconoscenza nei suoi confronti ed è per tale motivo che alla sua figura ed alla sua opera, in modo corale, ha deciso di dedicare una mostra.
“La Fratta di Adriano” è il titolo dell’esposizione dedicata al suo lavoro poliedrico e prezioso che sarà inaugurata domenica 13 novembre alle ore 11 al Teatro dei Riuniti e sarà quindi allestita alla Rocca di Umbertide: una sorta di ritorno a casa per Adriano, nato nel 1946 proprio tra le mura di quel castello dove ha vissuto fino all’età di 12 anni.
Bottaccioli è scomparso quest’anno, mentre insieme ad un gruppo di amici stava preparando questa mostra personale dove trovano spazio, scelti tra una grande mole di pezzi pregiati, i suoi calendari, i suoi meravigliosi acquerelli, le ricostruzioni della antica Fratta ed altro ancora.
La mostra, che cerca di tradurre in immagini un’attività ultradecennale, partendo dal Teatro dei Riuniti (al quale Adriano ha dedicato la sua attività di sceneggiatore, coreografo ed illustratore) conduce tra le mura della Rocca, con un’articolazione che dà spazio ai 25 “Lunari umbertidesi” dedicati alla storia, all’arte ed alle tradizioni locali, quindi agli acquerelli ed alle finissime chine dell’antica Fratta (frutto della collaborazione con altri due umbertidesi ed illustri storici locali quali Renato Codovini e Roberto Sciurpa), al food ovvero alla cucina locale per la quale Bottaccioli aveva una spiccata passione trasferita non solo nelle ricette ma anche nelle sue deliziose riproduzioni, ai manifesti della “Fratta dell’800″, ai lavori di pubblicitario, d collaboratore di importanti marchi locali e nazionali, alle sue ceramiche ed ai suoi libri.
Umbertidese orgoglioso, verace, coltissimo, Adriano Bottaccioli è stato un cantore della “umbertidesità”.
Hanno detto di lui: “Immenso, ricco, profondo, poliedrico, appassionato, gentile e di cuore. Brilla una fiammella nel cuore di chi ha avuto l’onore di conoscerlo”.
Ed ancora: “Amava Umbertide, quella di un tempo di cui si sentiva parte; la cucina, che indagava con l’autorevolezza di un antropologo, spaziando dall’Artusi al cibo povero della tradizione. Intrecciava queste passioni disegnando e dipingendo, che ti meravigliavi di come dalle sue mani propaggini di un corpo imponente, potessero uscire acquerelli di una delicatezza indicibile. Al teatro regalava il suo talento sfornando bozzetti di scenografie che, non di rado, erano più belli degli stessi spettacoli”.
Quindi le parole di Corrado Baldoni, presidente della sua amata Unitre di cui era direttore dei corsi accademici: “Amico, maestro, uomo di grande cultura, artista geniale, vero umbertidese. È stato un privilegio averlo avuto vicino”.
La mostra ha trovato nell’amministrazione comunale ed in particolare nel sindaco Luca Carizia e nell’assessore alla cultura Sara Pierucci un sostegno pieno e prezioso; ideata da Paolo Ippoliti, è organizzata dall’Università della Terza Età di Umbertide, dall’Accademia dei Riuniti e da alcuni amici di Adriano Bottaccioli, sotto la fondamentale supervisione e la collaborazione della moglie Silvana e delle figlie Arabella e Silvia.
La splendida immagine del manifesto è del Maestro Antonio Renzini.
